“Di cancro si può guarire”

“ Di Cancro si può Guarire ” è il titolo del primo volume pubblicato da Padre Romano Zago. E’ un manuale pratico che insegna, in modo semplice ed economico, il trattamento del cancro e di altre malattie con una ricetta naturale a base di foglie di Aloe Arborescens, senza mutilazioni ne medicinali, senza effetti collaterali e senza dover uscire di casa.
In questo suo libro Padre Romano Zago rivela la ricetta che gli ha consentito di liberare tantissimi malati dal male del secolo, il cancro. E’ una ricetta semplicissima e naturale, un frullato composto da tre elementi: Aloe Arborescens, miele e grappa. Nient’altro.
Dopo aver testato con successo in numerose occasioni la sua efficacia, Padre Romano Zago ha voluto divulgare il suo “segreto” a tutto il mondo e ha scelto di farlo mediante questo volume.
Oltre alla guida sul come preparare il frullato e sui dosaggi – guida tra l’altro che trovate anche in questa pagina “come preparare la ricetta di Padre Romano Zago” – il frate fornisce moltissime altre informazioni utili.

 

Capitolo 1:

 

La scoperta della ricetta per guarire dal cancro

 

Dopo una breve introduzione in cui Padre Romano Zago ci illustra i motivi che l’hanno spinto a scrivere e pubblicare il libro “Di Cancro si può Guarire”, il frate brasiliano spiega come sia venuto a conoscenza dell’Aloe e della ricetta per guarire dal cancro.
La scoperta non è infatti sua, ma altri prima di lui utilizzavano già con successo questo frullato composto da foglie di Aloe Arborescens, miele e grappa. Persone povere, che non avevano alcuna possibilità di accedere alle costose cure oncologiche.
Erano perciò costrette a curarsi sfruttando ciò che la natura aveva messo loro a disposizione. E come spesso accade la natura offre già tutto ciò che occorre per curare molti dei problemi che affliggono l’uomo.

Capitolo 2:

 

Il suo primo caso

 

Appresa la ricetta “anti-cancro” arriva per Padre Zago l’occasione per testarne l’efficacia. Il caso in esame è un malato di cancro alla prostata in stato avanzato, ricoverato all’ospedale di Marques de Sousa e dato ormai per spacciato dai medici. Aspettativa di vita: 1 settimana.
Il frate nel suo libro racconta di come, dopo l’inutile tentativo di convincere la moglie del malato, sia riuscito alla fine a convincere il figlio a preparare per suo padre il frullato a base di Aloe, somministrandoglielo poi tutti i giorni. Nel giro di pochi giorni Giovanni Mariani (questo è il nome del malato) è completamente guarito ed è tornato alla vita di tutti i giorni, con più vigore ed energie di sempre. Tutt’ora il sig. Mariani è ancora in vita ed ha superato felicemente gli ottant’ anni.

 

Capitolo 3:

 

La ricetta e le sue varianti

 

Nel terzo capitolo di “Di Cancro si può Guarire” Padre Zago spiega ed analizza in dettaglio la sua ricetta nella formula originale. Una ricetta di cui già altri, prima di lui, conoscevano già l’esistenza e l’efficacia per la cura del cancro.
Con gli anni, tramite lo studio di vari libri erboristici e tramite il passaparola, Padre Romano Zago viene infatti a conoscenza di altre varianti della ricetta in suo possesso.
In questo capitolo ci parla appunto di quest’ altre ricette, come quella di suor Maria Zatta, della signora Glàdis Lavarda facente parte del Gruppo della Pastorale per la Salute della Parrocchiadi Santo Antonio e di Padre Adelar Primo Rigo, dove i componenti erano sempre press’a poco gli stessi, ma con quantitativi e dosaggi differenti.

 

Capitolo 4:

 

La formula definitiva

 

Padre Romano Zago, dopo 5 anni in cui aveva utilizzato con ottimi risultati la sua ricetta “originale”, dopo attenti e approfonditi studi, decide di apportare delle modifiche.
Il motivo? Il composto, preparato secondo la formula seguita fino ad allora, era troppo dolce e causava una certa ripugnanza, soprattutto nelle persone con problemi al fegato. Inoltre il frate pensava erroneamente che l’Aloe, oltre quel preciso quantitativo, potesse essere tossica.
Per puro caso Padre Zago arrivò a capire che l’Aloe Arborescens, contrariamente a quanto pensava, non era affatto tossica. Nel libro racconta di come alcuni malati fossero guariti dal cancro utilizzando altre varianti della sua ricetta, con quantitativi di foglie di Aloe di molto superiori rispetto alla ricetta originale. La ricetta definitiva è quella che viene riportata anche in questo sito alla fine del Home Page “La ricetta di Padre Romano Zago: come prepararla“.
E’ importante sottolineare che il frate non ha voluto mettere alcun vincolo o brevetto sulla formula, tant’ è che viene riportata anche sul retro della copertina di questo libro e può essere trascritta liberamente senza dover per forza acquistare il volume. La ricetta non è un segreto ed è liberamente divulgabile da tutti, tramite ogni mezzo di comunicazione possibile, internet incluso.

 

Capitolo 5:

 

Come assumere il preparato

 

Dopo aver spiegato nel dettaglio come si prepara il frullato, Padre Romano Zago si sofferma anche sull’ importanza dei dosaggi e delle tempistiche di assunzione del preparato.
In questo capitolo spiega in quali quantità, con quale frequenza e in che modo assumere il preparato, sia per la cura del cancro (e di altre malattie), che per la prevenzione.
Inoltre Padre Zago rivela che anche sulla somministrazione del preparato ci sono diverse varianti, anche se il consiglio è quello di seguire il protocollo “standard”.

 

Capitolo 6:

 

Domande e risposte

 

Questa parte del libro “Di Cancro si può Guarire” è dedicata ai quesiti che più di frequente vengono posti a Padre Zago.
Il frate risponde a domande del tipo:
• Perché si usa il miele e al suo posto si possono usare altri dolcificanti?
• Perché tra gli ingredienti c’è anche la grappa? Che importanza ha?
• Che cos’ è l’Aloe?
• Perché è importante assumere il preparato prima dei pasti?
• Perché bisogna raccogliere le foglie prima dell’alba o dopo il tramonto?
• Quali requisiti deve avere una pianta di Aloe per essere ritenuta idonea all’ uso?
• Quali tipi di cancro è possibile guarire con questo frullato?
• Usando questo preparato il malato di cancro riesce sempre a guarire e a salvarsi?
• e molte altre ancora…

 

Capitolo 7:

 

Internalizzazione della ricetta

 

Questo capitolo è dedicato alle testimonianze di guarigione e dal mio punto di vista è sicuramente quello più interessante.
Padre Romano Zago racconta di come il preparato con Aloe Arborescens, miele e grappa sia diventato “universale” a seguito del suo viaggio in Terrasanta, dove si è stabilito nel 1991. Da li a tre anni di distanza la divulgazione della formula ha avuto avvio, da prima tramite i rapporti interpersonali e il passaparola, per poi allargarsi a macchia d’olio a seguito della pubblicazione, del suo preparato e di alcune testimonianze di guarigione, sulla rivista “La Terra Santa” edita in 6 lingue diverse.
Da li, a seguito di moltissime guarigioni, la ricetta ha iniziato a fare il giro del mondo molto rapidamente, soprattutto grazie all’ aiuto di giornali e riviste. In fine il frate dedica buona parte di questo capitolo ad elencare una lunga serie di guarigioni dal cancro, avvenute in seguito all’ assunzione del suo preparato.

 

Capitolo 8:

 

Caratteristiche dell’Aloe

 

Il capitolo otto, molto lungo, è dedicato totalmente al protagonista principale di questo libro: l’Aloe Arborescens.
Attingendo le sue informazioni da diversi studi Padre Romano Zago ci elenca i costituenti chimici dell’Aloe Arborescens, entrando fin nel dettaglio di ogni singolo composto (carboidrati,antrachinoni, sali minerali, vitamine, proteine, enzimi, aminoacidi, ecc.) e sulle loro proprietà fitoterapiche.
Per alcuni questa parte potrà sembrare un po’ noiosa, ma è importante se si vuol capire il motivo per cui questa pianta è così efficace, nella cura del cancro e di tante altre malattie.

 

Capitolo 9:

 

L’aloe è tossica?

 

La risposta è no. Dopo aver consultato in lungo e in largo buona parte della documentazione esistenze sull’Aloe e dopo aver testato più e più volte la ricetta, Padre Romano Zago è giunto alla conclusione che l’Aloe NON è assolutamente tossica.
Il frate precisa come spesso informazioni sbagliate sulla tossicità di questa pianta vengono date da persone o male informate, o peggio ancora male intenzionate.
Tra queste ultime rientrano soggetti facenti capo a una nota azienda, di cui per motivi legali non fa il nome (forse avrai già intuito a chi mi riferisco), che per scopi puramente lucrativi spacciano uno dei composti dell’aloe, ovvero l’aloina, come tossica per l’organismo umano. Tutto ciò al solo scopo di vendere il gel sotto forma di bevanda, invece di lasciare alle persone la possibilità di curarsi in autonomia sfruttando l’intera pianta, coltivata nel proprio giardino, o in vaso.

Tra l’altro va sottolineato:

1) che queste aziende utilizzano l’Aloe Vera, che contiene molti meno principi attivi rispetto l’Aloe Arborescens

2) che la maggior parte dei principi attiviti dell’Aloe sono localizzati nella buccia e non nel gel. Per cui bere escusivamente il gel, senza la buccia, è quasi del tutto inutile se si vuole guarire dal cancro.

Nel corso di questo capitolo Padre Romano Zago cita diverse fonti per dimostrare come il realtà l’Aloe sia del tutto innocente e completamente atossica oltre che benefica.

 

Capitolo 10:

 

L’ Aloe e l’AIDS

 

Come dice il titolo questo capitolo è dedicato alla cura dell’AIDS attraverso l’Aloe. In realtà parlare di cura è sbagliato. A differenza del cancro, l’AIDS non può essere curata con questa pianta e questo Padre Zago lo precisa.
Tuttavia l’Aloe ha la straordinaria capacità di bloccare il virus e di migliorare lo stato di salute del paziente, non che le sue difese immunitarie.
Il frate cita inoltre diversi studi, fatti in vitro e in vivo, sul virus dell’HIV, che dimostrano come l’Aloe ed estratti dell’Aloe siano riusciti a bloccare la sua diffusione.
Infine Padre Zago porta a testimonianza alcuni casi, trattati direttamente da lui, o da suoi collaboratori, con il classico frullato a base di Aloe Arborescens, miele e grappa. In tutti questi casi ci sono sempre stati dei netti miglioramenti della qualità della vita.

 

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